Industria 4.0 e Transizione 4.0: 8 domande e 8 risposte brevi, anzi brevissime!
1) Che cosa significa Industria 4.0?
L’attributo 4.0 sta per “quarta rivoluzione”, un nuovo modo di intendere la produzione industriale mondiale.
Se macchina a vapore, elettricità e controllori automatici hanno caratterizzato le precedenti rivoluzioni, i driver di questo cambiamento consistono nell’accesso su larga scala e a basso costo a tecnologie avanzate come Cloud Computing, Intelligenza Artificiale, Big Data.
L’interconnessione e l’integrazione automatizzata diventano protagonisti dei sistemi e delle operazioni sui dati digitali.
2) Che differenza c’è tra Industria 4.0 e Transizione 4.0?
Il termine “industria 4.0” è stato inizialmente utilizzato nel 2011 in Germania per rappresentare il periodo storico che il settore industriale manifatturiero stava attraversando.
Lo stesso termine è stato ripreso in Italia per indicare il piano di interventi messo in atto dal governo nel 2016-2017. Obiettivo del piano, stimolare gli investimenti nell’industria attraverso una serie di operazioni come la predisposizione di incentivi fiscali per le imprese manifatturiere.
Successivamente, il piano ha subito delle modifiche ed è stato esteso alle imprese in generale operanti anche negli altri settori: in questo periodo si parla di “impresa 4.0”.
Oggi il piano nazionale si chiama invece Transizione 4.0 e tra le differenti misure messe in atto, come l’aumento della spesa in ricerca e sviluppo o investimenti sulla formazione e in campo di infrastrutture, riconosce un credito d’imposta alle imprese nazionali.
Il termine è un chiaro riferimento al processo di adeguamento che stanno vivendo le imprese in questo momento storico.
3) In cosa consistono gli incentivi del piano Transizione 4.0?
Nel periodo dal 2023 al 2025 per gli investimenti in beni materiali il credito d’imposta è riconosciuto in misura della quota di investimenti. Tutti i dettagli del piano sono disponibili sul portale del Ministero delle Impese e del Made in Italy).
Di seguito, un breve riepilogo per quanto riguarda il credito d’imposta 2021, 2022, 2023, 2024 e 2025. Per essere sicuro, chiedi maggiori informazioni al tuo commercialista!
Tipologia bene | Quota investimento | Anno riferimento: 2021 | Anno riferimento: 2022 | Anno riferimento: 2023-2025 |
---|---|---|---|---|
Materiale | Fino a 2,5 milioni di euro | 50% | 40% | 20% |
Materiale | Da 2,5 a 10 milioni di euro | 30% | 20% | 10% |
Materiale | Da 10 a 20 milioni di euro | 10% | 10% | 5% |
Materiale | Superiore a 10 milioni di euro, fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze. | / | / | 5% |
Immateriale | Fino a 1 milione di euro | 20% | 50% | 20% per il 2023, 15% per il 2024 e 10% per il 2025 |
4) Quali sono i benefici attesi dall’introduzione del modello Industria 4.0 nel ciclo produttivo di un’azienda?
Ecco alcuni dei principali benefici attesi:
- Miglioramento dell’efficienza produttiva;
- velocizzazione della produzione;
- riduzione degli sprechi (inclusa la riduzione dei tempi morti e dei fermi macchina);
- aumento della flessibilità produttiva.
In poche parole, introdurre i concetti di I4.0 all’interno del proprio ciclo produttivo significa promuovere l’intelligenza e l’automazione e l’integrazione automatizzata dei processi, coordinando flussi di materia e di informazione in tutta la Supply Chain. L’obiettivo è la transizione verso la Smart Factory 4.0.
5) Quali sono i beni 4.0 che possono essere agevolati?
I beni agevolabili possono essere classificati come materiali e come immateriali. Entrambe le tipologie sono catalogate negli allegati alla Legge di Bilancio n. 232 del 11/12/2016. Per i beni materiali è possibile fare riferimento all’allegato A della suddetta Legge di Bilancio, mentre per i beni immateriali puoi consultare l’allegato .
In sintesi, fanno parte dei beni materiali agevolabili quelli rientranti in una di queste “linee d’azione”:
- Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti;
- sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità;
- dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica “4.0”.
Fanno invece parte dei beni immateriali i software specifici impiegati per progettazione, produzione, logistica sicurezza informatica, etc. Sono esclusi i software ERP per la gestione d’azienda.
6) Quali sono i requisiti necessari per implementare Industria 4.0?
Per i beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti i requisiti da soddisfare sono 5 obbligatori ed almeno 2 di 3 ulteriori.
Tutti gli altri beni devono soddisfare l’unico requisito dell’interconnessione. Attenzione, nella descrizione intrinseca della tipologia di bene agevolabile sono contenuti dei requisiti “impliciti” che questi beni devono possedere.
7) Cosa si intende per interconnessione 4.0?
Riprendendo le vari circolari e documenti di prassi, per interconnessione si intende la capacità del bene di:
- a) Scambiare informazioni con sistemi interni (sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio – anche in remoto – e controllo di altre macchine dello stabilimento, ecc.) e/o esterni (clienti, fornitori, partner nella progettazione e sviluppo collaborativo, altri siti di produzione, supply chain, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.);
- b) essere identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (per esempio: indirizzo IP).
Determinante sul lato tecnico è il Rapporto Tecnico UNI/TR 11749:2020 “Tecnologie Abilitanti per Industry 4.0 – Integrazione ed interconnessione: aspetti principali ed esempi“.
8) Come si dimostra l’Interconnessione 4.0?
Veniamo infine alla questione decisamente più interessante dal punto di vista tecnico. Ogni perito usa le modalità che ritiene più vantaggiose, tuttavia, a titolo non esaustivo, le modalità genericamente impiegate sono:
- Screenshot (schermate) delle interfacce dei due sistemi interconnessi recanti evidenze dell’avvenuto scambio di informazioni;
- procedure di ping tra il bene oggetto di interconnessione e il sistema (la rete) a cui il bene è interconnesso.
L’azienda che intende autocertificare potrà allora raccogliere le evidenze in grado di documentare l’esito di avvenuta interconnessione. Nel tempo, poi l’azienda potrà documentare le variazioni alla configurazione e/o il mantenimento del requisito durante tutto il periodo di godimento del beneficio (se non lo conosci, dai un’occhiata al servizio di Audit 4.0 e Stesura Report Tecnico).
Conclusioni
Queste erano secondo le 9 domande utili per entrare nel mondo dell’Industria 4.0 e accedere ai suoi numerosi vantaggi. Hai altre domande, oppure intendi apportare il tuo contributo? Commenta pure qui sotto!
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