Premessa
Le aziende coinvolte nei loro processi di creazione di valore conoscono bene come sia possibile cambiare le carte in tavola analizzando, interpretando e utilizzando in modo intelligente le preziose informazioni nascoste dietro i dati.
In effetti, già 50 fa, uno dei più grandi esperti di gestione del XX secolo, William Edward Deming, ha affermato che: “senza dati siamo solo un’altra persona con opinioni personali”.

Questa premessa risalta ancora più oggi, in un’epoca in cui il formato digitale delle informazioni ha assunto un ruolo più determinante e indispensabile per le aziende che partecipano con successo al processo di transizione digitale.
Cosa rende fondamentale l’uso dei dati nel percorso di digitalizzazione delle aziende?
Semplice: le informazioni ci permettono di comprendere meglio i nostri clienti, di analizzare le tendenze di mercato o di prevedere i cambiamenti futuri per migliorare prodotti, creare nuovi servizi e nuove opportunità di business.
Il formato digitale consente di sfruttare al massimo questo potenziale, aprendo orizzonti che nemmeno immaginavamo.
Come ottenere vantaggi dai dati digitali?

Dal momento che il dato rappresenta l’istantanea dello stato di ogni processo, avere un campione significativo e rappresentativo di dati digitali consente di ottenere indicazioni specifiche e puntuali sul sistema monitorato.
Un esempio rilevante è il vantaggio notevole nella conduzione di analisi causa-effetto.
Alcuni esempi che consentono un utilizzo spinto dei dati digitali sono:
- indagini automatizzate sulle motivazioni che sono alla base di un certo evento;
- previsione istantanea, sulla base di comportamenti passati o ricorrenti, di scenari ragionevoli;
- risposta a problematiche complesse come la gestione delle manutenzioni e la gestione delle scorte.
Nell’ambito della digitalizzazione dei processi, nell’intento di tradurre e immagazzinare le informazioni in una nuova forma, quella digitale, è però importante considerare l’interconnessione determinante nella gestione dei dati digitali.
L’interconnessione rappresenta la possibilità di scambiare tali informazioni tra due o più sistemi.
Questo scambio informativo è in grado di abilitare l’integrazione automatizzata dei dati nei processi: in sostanza, consente una concatenazione automatizzata delle informazioni, con lo scopo di creare ulteriore valore.
Che l’interconnessione venga realizzata per mezzo di una rete aziendale LAN, WAN o una INFRANET poco importa; l’interconnessione è la chiave per la valorizzazione delle informazioni.
Facciamo qualche esempio.
Esempi vincenti di utilizzo dei dati digitali
Un esempio interessante di utilizzo strategico dei dati digitali potrebbe riguardare il settore della ristorazione.
In questo caso, lo scambio informativo potrebbe avvenire tra un sistema di gestione di magazzino (sistema utilizzato per la gestione delle scorte del ristorante) ed un sistema di gestione della produzione (si pensi ad un software che controlla le pietanze in uscita dal reparto cucina).
L’interconnessione tra i due sistemi consente al titolare dell’impresa di conoscere, in ogni momento, informazioni rilevanti come:
- quantitativo reale di merce in stock (in funzione di quanto effettivamente svolto in cucina);
- quantitativo di personale necessario su base previsionale (in funzione del trend storico del ristorante).

Ma non solo.
L’azione dei dati digitali si fa sentire anche nel settore manifatturiero, dove pare semplice immaginare di eliminare fasi di programmazione in sito di una macchina o impianto, perché è possibile ricevere le informazioni direttamente sulla macchina stessa, utilizzando una soluzione software remota collegata al sistema di pianificazione.
Se infatti, è nel settore della ristorazione che i dati aggiungono valore consentendo una gestione più organica del processo, i vantaggi sono ottenibili da chi vuole implementare un robusto sistema di approvvigionamento delle scorte, o più in generale, implementare un sistema di gestione aziendale efficace oltre che efficiente.
Altri esempi di utilizzo dei dati digitali
Le informazioni che si nascondono dietro l’utilizzo dei dati digitali possono far sentire la loro importanza nella definizione temporale di inizio e fine delle fasi di un processo produttivo. In questo modo, facilitando gli aspetti di tracciabilità delle operazioni lungo ogni fase.
Raccogliere la giusta quantità e qualità di dati su una macchina a controllo numerico consente analisi mirate e in tempo reale. Ciò al fine, non solo di monitorare le condizioni di lavoro segnalando in maniera tempestiva eventuali anomalie, ma anche di prevedere le rotture attraverso un’analisi immediata dei fattori che controllano il processo.
Ma anche l’elaborazione di indici di performance diventa puntuale e più rappresentativa del momento di consultazione. In generale, è possibile affermare che il vero valore del nuovo formato del dato sta nell’usabilità e all’interoperabilità del dato stesso. Eppure, non è tutto oro ciò che luccica.

Ci sono dei rischi all’utilizzo dei dati in formato digitale?
Questo nuovo formato delle informazioni nasconde anche delle insidie. Si pensi alla facilità con cui i dati digitali possono essere accumulati nel tempo o alle problematiche di privacy dovute alla semplicità della loro raccolta.
In generale i dati digitali non sono esenti da rischi di sicurezza informatica. Facciamo qualche esempio:
- vulnerabilità dei dispositivi obsoleti o non aggiornati (i.e. IoT, PC, …) possono compromettere la sicurezza delle informazioni raccolte;
- spazi di archiviazione aggiuntivi e consistenti possono essere necessari se si considera una duplicazione degli stessi (motivi di sicurezza) o un accumulo significativo nel tempo;
- necessità di conformarsi al GDPR se le informazioni trattate lo richiedono.
Questi sono solo alcuni dei “nuovi rischi” da considerare quando si vuole intraprendere un percorso di digitalizzazione del proprio processo produttivo.

Considerare misure aggiuntive di sicurezza informatica, sviluppare solide politiche di “data access” e “data retention” o più semplicemente prevedere misure per evitare negligenze da parte dell’organizzazione rappresentano alcune delle strategie di mitigazione efficaci che le organizzazioni dovranno adottare se vogliono vincere con successo le sfide imposte dalla digitalizzazione dei processi.
Inoltre, un accorgimento semplice sarà selezionare con cura i dati da raccogliere. Dati significativi (che richiedono dunque una raccolta) impattano in maniera rilevante sul processo monitorato, col variare del loro valore. Banale che la loro variazione possa essere apprezzabile all’interno del loro intervallo di campionamento e di raccolta.
Ecco quanto detto usando alcuni esempi:
- perché dovrebbe essere utile registrare la temperatura della sala interna di un’attività di ristorazione, quando può invece essere utile registrare il numero di clienti giornalieri? Ci sono specifiche motivazioni?
- quali informazioni aggiuntive può fornire il monitoraggio continuo della pressione degli pneumatici di un trattore agricolo se questa non incide minimamente con le lavorazioni che si effettuano in campo?
- perché utilizzare fibre ultraveloci per trasmettere dati che hanno tempi di generazione dell’ordine dei secondi?
Queste e altre domande dovrebbero essere alla base della tua strategia di raccolta dati. Solo successivamente sarà necessario scegliere la tecnologia più adatta alla raccolta.
Conclusioni
I dati digitali continueranno ad avere un valore inestimabile per le organizzazioni, ma quante di esse sapranno davvero valorizzare gli sforzi per la loro gestione? Fammi sapere nei commenti qual è il tuo parere e condividi l’articolo per espandere la discussione.
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